L'apparato digerente del cavallo

L'apparato digerente del cavallo

Cosa succede al cibo che il nostro cavallo ingerisce?

Nessun cavallo può sopravvivere a lungo senza cibo, si sa. Ma cosa succede esattamente alla mela che abbiamo appena dato al nostro cavallo? E come fa il destriero a ricavare energia dall'erba? In questo post daremo un'occhiata più da vicino al sistema digerente dei nostri amici a quattro zampe.

La bocca

Tutto ha inizio nella bocca del cavallo. Gli animali che stanno al pascolo o nel box di solito mangiano erba o fieno. L'erba contiene molti nutrienti che il cavallo non potrebbe ottenere facilmente e, per poterli sfruttare al meglio, deve mettere in moto diversi processi metabolici. Come prima cosa, il destriero deve portare il cibo nella bocca attraverso le labbra e gli incisivi anteriori. I cavalli possono "selezionare" il mangime con le labbra e mangiare solo quello che vogliono. Infatti, spesso capita che i destrieri in realtà riescano a mangiare quasi tutto il mangime, scartando magari eventuali pastiglie nella mangiatoia che il proprietario ha introdotto di nascosto. Anche se questo atteggiamento può risultare alquanto fastidioso per i proprietari, per gli animali è fondamentale perché gli consente di scegliere esattamente cosa mangiare e cosa no. Spesso infatti i cavalli selvatici sono in grado di trovare piccoli ciuffi d'erba tra rocce aride e sassose, nutrendosi senza troppa difficoltà.

Un piccolo consiglio: osserva come gli elefanti sfruttano la loro proboscide nello zoo. Anche questi animali, proprio come i cavalli, possono selezionare con cura il cibo e mangiare solo quello che vogliono.

Attraverso gli incisivi i cavalli possono "sgranocchiare" facilmente l'erba corta. La lingua spinge lentamente il cibo ingerito verso i molari, che hanno una superficie molto più ampia e piatta degli incisivi e possono sminuzzare anche i fili d'erba più duri. Se il cavallo ha ingerito accidentalmente un alimento pericoloso, come una pianta velenosa, questa parte del cibo può essere trasportata fuori dalla bocca attraverso il lato. Nella bocca il cibo viene anche mescolato con la saliva, fondamentale per diverse funzioni importanti. Da un lato infatti, contiene importanti enzimi importanti per la digestione delle proteine; mentre dall'altra, ha una funzione di "tampone" nello stomaco. Il valore del pH nello stomaco è regolato in base al tipo di cibo ingerito. Senza saliva, lo stomaco diventerebbe rapidamente troppo acido, cosa che potrebbe causare non pochi problemi. Se il cavallo non mastica abbastanza infatti, non verrà prodotta abbastanza saliva, lasciando il cibo troppo secco e duro, che di conseguenza risulterà molto più difficile da digerire.

Un piccolo consiglio: essere pazienti è fondamentale. Alcuni destrieri masticano a lungo il cibo e questa è un'ottima cosa! Soprattutto quando si tratta di razioni di mangime concentrate, il cavallo infatti tende a masticare molto meno rispetto a quando mangia il fieno. Proprio per questo, non dovresti mai incoraggiare il tuo animale a mangiare troppo velocemente, al contrario: è consigliato (nel caso di mangiatori frettolosi) mescolare un po' di fieno con del mangime concentrato in modo che il cavallo sia costretto a masticare di più.


Se un cavallo sano ha sminuzzato bene il mangime con la giusta quantità di saliva, allora la deglutizione può avvenire senza problemi.


La gola

La gola è il passaggio che si trova tra bocca e lo stomaco. A seconda della taglia del cavallo, è lunga circa 120-150 centimetri. Il diametro è relativamente piccolo ed è circa di 1,5 centimetri. Di fatto, per quanto possa sembrare strano, i cavalli non possono vomitare quando si sentono male. Questo significa che tutto ciò che arriva nello stomaco può essere espulso solo attraverso il tratto digestivo. Di conseguenza, un'eventuale tossina permane a lungo nel corpo del cavallo e deve attraversare completamente il suo tratto digerente. Ma non preoccuparti: la natura ha "inventato" questo processo per un motivo. Quando vedi un branco di cavalli in un prato, sicuramente avrai notato che la maggior parte degli animali può mangiare continuamente senza dover alzare la testa per deglutire. Questo è un grande vantaggio, perché se il cavallo deglutisce correttamente, il cibo masticato viene trasportato attraverso la gola e finisce direttamente nello stomaco.


Lo stomaco

Osservando il tuo cavallo, penserai subito che lo stomaco debba essere piuttosto grande, date le dimensioni dell'animale. Eppure non è affatto così! Lo stomaco del cavallo è relativamente piccolo rispetto al cavallo e può assorbire solo piccole quantità di cibo alla volta.

Un piccolo consiglio: somministra spesso delle piccole porzioni durante il giorno ed evita di fare lunghe pause tra un pasto e l'altro. Inoltre, cerca di non dare porzioni troppo abbondanti e non fare pause lunghe.

A causa delle piccole dimensioni dello stomaco, il cibo rimane in questa zona solo per circa 2-6 ore per poi continuare il suo viaggio verso l'intestino tenue. Tra un pasto e l'altro, infatti, l'animale non dovrebbe fare lunghe pause e non dovrebbe rimanere a stomaco vuoto. Inoltre, l'intero tratto digestivo è progettato per digerire costantemente il cibo. Se il cavallo non riceve alcun mangime per troppo tempo, il cibo rimarrà automaticamente più a lungo nello stomaco, causando una digestione errata ed eventuali malattie del tratto gastrointestinale. Inoltre, ridurre drasticamente il cibo nel caso di un cavallo in sovrappeso può essere altrettanto pericoloso. Infatti, riducendo le quantità di mangime molto probabilmente l'animale perderà peso, ma il rischio di contrarre malattie potrebbe aumentare notevolmente. Lo stomaco del cavallo può produrre fino a 30 litri di acido gastrico al giorno, cosa che avviene sempre e comunque... anche se il destriero non ha mangiato! Una spessa membrana di muco presente nello stomaco protegge dall'acido gastrico prodotto naturalmente, evitando così l'auto-digestione. In generale, l'acido nello stomaco si mescola con il cibo costantemente. Tuttavia, se il cavallo non mangia, lo stomaco viene svuotato lentamente e l'acido rimane senza agenti leganti. Se ciò accade troppo spesso, anche lo spesso rivestimento dello stomaco può essere attaccato dall'acido, permettendo così ad eventuali malattie di svilupparsi.

Un piccolo consiglio: per garantire una digestione ottimale del mangime concentrato, somministra del foraggio grezzo 30 minuti PRIMA di dare il mangime concentrato. In questo modo, le proteine del concentrato possono essere sfruttate molto meglio dall'organismo dell'animale.

Anche la giusta assunzione di acqua è fondamentale. L'acqua assorbita rimane nello stomaco per un tempo molto breve e viene incanalata immediatamente nell'intestino tenue.


L'intestino tenue

La struttura dell'intestino tenue è suddivisa in tre sezioni, ognuna delle quali ha funzioni diverse durante la digestione. L'intestino tenue dei cavalli può essere lungo 20-30 metri, mentre il suo volume può arrivare fino a 60 litri. Sebbene possa sembrare strano, questo organo è piuttosto piccolo. Non solo: il passaggio del cibo attraverso l'intestino tenue è anche sorprendentemente veloce. In media, il mangime rimane in questa zona solo per circa 45 minuti. Se le pause tra i pasti sono troppo lunghe, il cibo rischia di muoversi troppo velocemente attraverso l'intestino tenue. In generale, il mangime dovrebbe spostarsi di circa 30 cm al minuto in direzione dell'intestino crasso. Tuttavia, questa velocità dipende anche dalle dimensioni del cibo ingerito. Più piccoli sono i componenti, più lentamente si muovono nell'intestino tenue. Al contrario, i componenti più grandi, si muovono molto più velocemente attraverso il tratto intestinale. Il mangime concentrato, come l'avena, infatti viene masticato poco dai cavalli, in modo che i componenti del cibo rimangano solo brevemente nell'intestino tenue.

Un piccolo consiglio: per aiutare il destriero a masticare bene il concentrato, puoi sistemare delle pietre dentro la mangiatoia, di modo che l'animale sia "costretto" a prelevare piccole porzioni. Non solo: aggiungendo del fieno o dei semi di girasole, puoi stimolare anche la masticazione.

Inoltre, dare il mangime concentrato nel momento giusto è fondamentale. In generale, il cavallo dovrebbe ricevere il concentrato solo dopo che gli è stato somministrato del foraggio grezzo. Bisogna prestare attenzione soprattutto nel caso di pause prolungate tra un pasto e l'altro, perché altrimenti il concentrato non verrà praticamente digerito e le importanti sostanze nutritive non verranno assorbite dal tratto digestivo.

Un piccolo consiglio: ricordarti sempre di dare prima il foraggio grezzo, poi mangime concentrato!

Un'altra idea potrebbe essere dare delle piccole porzioni di mangime concentrato durante la giornata, invece che una sola volta al giorno.

Infine, l'intestino tenue ha una superficie molto ampia, responsabile del filtraggio dei nutrienti presenti nel cibo. L'intestino tenue infatti va immaginato come un tubo con un numero incredibile di pieghe e curve. La struttura interna di una parete di questa parte del corpo è simile a una palla da massaggio con molti piccoli villi sulla superficie, che grazie alle sue rientranze permette di assorbire al meglio i nutrienti.


Il duodeno

In teoria, l'intestino potrebbe avere dei problemi con il cibo che arriva direttamente dallo stomaco nell'intestino tenue, perché ha un pH troppo acido. Gli enzimi digestivi nell'intestino tenue morirebbero in un ambiente così acido. Il duodeno è la prima sezione dell'intestino tenue e si trova vicino al pancreas. Il pancreas è estremamente importante per l'intero intestino tenue, perché rilascia delle speciali secrezioni che neutralizzano il cibo, aumentandone il valore del pH. Con un pH significativamente alto, gli enzimi digestivi possono fare il loro lavoro e iniziare i processi digestivi. La mucosa del duodeno produce anche muco, che si combina con il cibo ingerito supportandone il percorso attraverso l'intero intestino tenue. Gli zuccheri e gli amminoacidi ingeriti vengono scomposti proprio all'inizio dell'intestino tenue, nella sezione del duodeno. Questa fase è importante perché le molecole di zucchero non possono essere assorbite direttamente dal rivestimento intestinale e di conseguenza vanno scomposte in catene più piccole.


Il digiuno

L'assorbimento effettivo dei nutrienti avviene nel digiuno. Qui il valore del pH del cibo è leggermente aumentato, visto che si è unito precedentemente con il muco della parete dell'intestino tenue. In questa sezione dell'intestino vengono assorbiti i nutrienti. La parete intestinale del digiuno aggiunge acqua al cibo, rendendolo più liquido. Se le ghiandole della parete sacrale vengono attivate troppo, viene aggiunto troppa acqua, causando così la diarrea. Esistono diversi agenti patogeni intestinali che irritano eccessivamente le ghiandole della mucosa, causando così questa patologia. La sezione più importante è la fine del digiuno, perché è qui che la maggior parte dei nutrienti viene assorbita.


L'ileo

Quest'area svolge un'importante funzione nel passaggio dall'intestino tenue all'intestino crasso. Alla fine dell'intestino crasso c'è una specie di valvola, che consente al cibo di spostarsi in una sola direzione, ovvero dall'intestino tenue verso l'intestino crasso. Di conseguenza, non è quindi possibile che i componenti alimentari dell'intestino crasso possano tornare nell'intestino tenue. Questa valvola non è sempre aperta, ma rilascia solo piccole porzioni di cibo alla volta. Richiudendosi immediatamente, un eventuale riflusso non è dunque possibile. Se questa valvola però non è in grado di chiudersi correttamente o il processo di apertura e chiusura viene alternato, il cibo può arrivare dall'intestino crasso all'intestino tenue, causando così diarrea o eventuali infiammazioni.


L'intestino crasso

La principale fonte di cibo del cavallo è costituita da piante come erba da pascolo e fieno. Per poter trarre energia da queste piante, l'apparato digerente deve lavorare molto. L'intestino crasso (o anche detto grande intestino) svolge proprio questo compito: trova l'energia "nascosta" nel cibo. In questa parte del corpo ci sono un numero incredibile di batteri intestinali e funghi che aiutano a scomporre i carboidrati. In questo caso, è fondamentale che il cavallo abbia batteri e funghi in grado si scindere le lunghe catene di carboidrati fino a quando l'organismo non le può assorbire e utilizzarle per generare energia. Il processo di scissione avviene molto più lentamente rispetto ai processi enzimatici nell'intestino tenue. Di conseguenza, il cibo rimane nell'intestino crasso molto più a lungo e si muove più lentamente grazie alle contrazioni di questa zona. Infatti, quest'area ha una propria mobilità, che spinge in avanti il cibo e lo rimescola. L'intestino crasso è diviso in tante piccole aree. Il mangime viene sempre "spinto" da una sezione all'altra, fino a raggiungere l'ano. In alcuni punti l'intestino si restringe o le sezioni dell'intestino sono separate da valvole. Quest'area va immaginata come un lungo treno suddiviso da delle porte in scompartimenti. L'uscita è unica e tutti i passeggeri vogliono attraversarla. Se una delle porte tra gli scompartimenti si apre e si chiude in modo errato, potrebbe bloccare i passeggeri, creando un problema.

Come abbiamo già detto, la permanenza del cibo nell'intestino tenue dipendeva dalle dimensioni delle porzioni che il cavallo aveva appena consumato. Bene, nell'intestino crasso le dimensioni sono ancora più importanti. Se le particelle di cibo sono troppo piccole, rimarranno nell'intestino crasso più a lungo del solito, cosi come quelle particolarmente grandi (oltre 2 cm). Se le particelle sono troppo grandi e rimangono troppo tempo nel grande intestino, si può verificare una digestione errata. Le grandi particelle di mangime possono rimanere nel grande intestino fino a una settimana e poi iniziare a essere digerite. La paglia o il mangime con una percentuale maggiore di legno attraversano l'intestino crasso più velocemente rispetto al fieno semplice. Anche solo somministrare delle porzioni di mangime concentrato può migliorare significativamente la velocità con il quale il cibo passa attraverso il tratto intestinale. Se il cavallo riceve fieno di alta qualità, quest'ultimo rimane nell'intestino crasso per circa 21-40 ore. Il tempo varia a seconda della quantità di mangime concentrato che viene dato. Anche i nutrienti giocano un ruolo molto importante.

Un piccolo consiglio: anche in questo caso, prestare sempre attenzione all'apporto costante di fieno e di piccole porzioni di mangime concentrato.

Di seguito, descriveremo più in dettaglio le singole sezioni dell'intestino crasso. Diamo un'occhiata più da vicino ai singoli scompartimenti del treno e alle porte corrispondenti.


Il cieco

Si tratta della transizione tra l'intestino tenue e l'intestino crasso. Ha una lunghezza di circa un metro e può contenere circa 33 litri (può variare a seconda della taglia del cavallo). All'inizio e alla fine del cieco ci sono le valvole che controllano il movimento del cibo. Il cieco con entrambe le valvole forma uno scompartimento del treno con due porte. In questa sezione dell'intestino, i batteri vengono mescolati con il mangime ed inizia la fermentazione. Affinché il cibo si mescoli bene con i batteri, il movimento nel cieco è relativamente lento. Una volta che mangime e batteri sono ben mescolati, il tutto si dirige verso il colon.


Il colon

È lungo dieci metri e può contenere anche il doppio del volume dell'appendice. Inoltre, forma delle curve nella cavità addominale del cavallo. In quest'area, il cibo viene lavorato, mentre i singoli componenti del mangime vengono suddivisi. Le piccole molecole di zucchero vengono assorbite, permettendo così all'organismo del destriero di ottenere energia. In questa sezione dell'intestino, però, vengono filtrate e assorbite anche vitamine, oligoelementi e acidi grassi. Tutti questi processi sono complessi e richiedono molto tempo, per questo il colon è anche così lungo. Se ad esempio il concentrato non digerito entra nel colon, potrebbe anche verificarsi una digestione errata.

Come descritto nella sezione del digiuno, in quest'area viene aggiunto dell'acqua al cibo. Tuttavia, affinché il cavallo non perda troppi liquidi attraverso le feci, l'acqua viene prelevata dal mangime nell'ultima sezione del colon.


Il retto

Il retto costituisce la fine dell'intestino crasso. Tutti i componenti alimentari che fino a questo momento non potevano essere digeriti finiscono qui. Questa sezione dell'intestino è lunga solo circa 30 cm, risultando particolarmente corta rispetto alle altre. Gli escrementi del cavallo si formano nel retto e l'acqua rimanente viene rimossa con le feci.

L'intestino, con una lunghezza totale di circa 25-39 metri, è un organo fondamentale per la salute del cavallo.

Come già descritto sopra, l'apparato digerente del destriero è un sistema molto complesso e di cui bisogna prendersi cura. In seguito, troverai la descrizione di tre malattie intestinali particolarmente comuni.

Diarrea: la causa di questa malattia è molto varia. Da un lato, potrebbe essere dovuta alla sovrastimolazione delle ghiandole nel digiuno, che aggiungono troppa acqua al cibo. D'altra parte, la diarrea può essere causata anche da una o più sezioni del grande intestino, ad esempio se non viene prelevata abbastanza acqua dalle feci nel retto. In questo caso, il letame non si indurisce completamente, provando la diarrea.

Feci acquose: le cause di questa patologia non sono chiare. Secondo alcune teorie, questa malattia è causata da un ambiente intestinale eccessivamente acido. L'alimentazione di foraggi insilati, come l'insilato (fieno), può modificare il valore del pH nell'intestino, facendo diventare il tratto intestinale può diventare "acido". Se l'intestino crasso è troppo “acido”, possono verificarsi fermentazioni errate, ed ecco che il cavallo inizia a soffrire di feci acquose. Anche l'eccessivo stress potrebbe essere considerato una causa scatenante, perché può portare all'infiammazione del rivestimento intestinale. In ogni caso, oggi si presume che il fattore principale che scatena questa malattia consista principalmente in una serie di cause.

Ulcera gastrica: ha a che fare con lo stomaco. Di solito, è legata a un'alimentazione scorretta. Se si dà al cavallo un mangime troppo concentrato, questo può portare a un cambiamento del valore del pH nello stomaco, favorendo così lo sviluppo di ulcere gastriche. Un altro fattore scatenante sono le lunghe pause tra un pasto e l'altro. Se il cavallo non riceve costantemente del cibo, riduce la masticazione e di conseguenza la salivazione, facendo abbassare il livello di pH nello stomaco, che di conseguenza diventa più acido. In un tale ambiente, il rischio di sviluppare un'ulcera gastrica è maggiore.

Colica: la colica in realtà non è una malattia, ma piuttosto un sintomo, che potremmo definire come "mal di pancia". Per quanto riguarda l'apparato digerente del cavallo, esistono, ad esempio, coliche gassose e stitichezza (stipsi). Una delle cause principali è l'alimentazione errata, oltre che le lunghe pause tra un pasto e l'altro. Non solo: anche la somministrazione di mangime di bassa qualità, la presenza di muffe nel cibo o un insilato eccessivo (fieno), può causare questo disturbo. Inoltre, alcuni cavalli mangiano rifiuti, come trucioli o pellet (succede spesso a causa dell'insufficienza di foraggio grezzo). L'ingestione di rifiuti può causare stitichezza. Bisogna anche prestare attenzione all'acqua, che deve essere sempre potabile e a sufficienza. Se hai il sospetto che il tuo cavallo soffra di coliche, dovresti chiamare immediatamente il veterinario, perché potrebbe essere pericolosa.

In generale, esistono molte altre malattie e sintomi che possono influenzare negativamente il tratto digestivo del cavallo. Proprio per questo, è fondamentale scegliere sempre mangimi di altissima qualità.


In sintesi, l'apparato digerente è un organo molto complesso e presenta diversi componenti connessi tra loro. Per tornare al paragone con il treno: se si rompe uno scompartimento, si ferma tutto. Quindi, se una parte del tratto digestivo non è funzionante, il cavallo può sentirsi male e l'intero processo digestivo è influenzato negativamente.